I segnali GPS perturbati o falsificati mettono in pericolo gli aerei. A rischio i voli anche quelli civili

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Gli incidenti stanno aumentando, soprattutto in Medio Oriente, con delle conseguenze potenzialmente gravi. Lo Sportello dei Diritti ricordando l’esempio di uno yacht italiano portato fuori rotta lancia l’allarme: “ A rischio i voli per il Medio Oriente”

L’OPS Group, un gruppo internazionale di piloti e tecnici di volo, ha segnalato oltre cinquanta attacchi “GPS Spoofing” sopra i cieli di Baghdad, Il Cairo e Tel Aviv nelle ultime cinque settimane. Nell’associazione internazionale circa 8.000 piloti, controllori e pianificatori di volo si informano reciprocamente sui rischi per la sicurezza nelle operazioni di volo internazionali.

Secondo l’associazione da diverse settimane sono aumentate le segnalazioni di segnali GPS deliberatamente perturbati. La regione del Medio Oriente sembra essere particolarmente afflitta dal fenomeno. I jet privati e le compagnie aeree d’affari sono particolarmente colpiti da questo tipo di errori, ma anche le compagnie aeree turistiche possono diventare un bersaglio.

La rivista tedesca «Der Spiegel» ha riportato la notizia di un Boeing 737 che nel tragitto dall’Egitto a Francoforte sul Meno è stato il bersaglio del cosiddetto GPS-spoofing. L’equipaggio ha improvvisamente ricevuto degli strani dati di navigazione sulla penisola del Sinai. Ma dato che i valori erano ovviamente sbagliati, l’equipaggio li ha ignorati ed ha potuto continuare il volo in sicurezza e senza incidenti. La falsificazione di un segnale GPS può diventare un pericolo mortale, soprattutto nella zona di confine con l’Iran. Gli aerei che entrano nello spazio aereo iraniano senza autorizzazione possono essere abbattuti senza alcun preavviso. In questo contesto, un pilota d’affari in viaggio per Dubai ha avuto fortuna: si è trovato a sole poche miglia dallo spazio aereo iraniano a causa di segnali GPS errati. Altri aerei sono decollati da Tel Aviv, ma sono stati individuati a Beirut dal sistema di navigazione o presumibilmente erano a Tel Aviv quando si sono avvicinati al Cairo.

Gli esperti non sono sorpresi che il problema si sia esacerbato: nelle ultime settimane l’OPS Group ha documentato dai 70 agli 80 incidenti di questo tipo. Sullo «Spiegel», Zach Clements, esperto di navigazione dell’Università del Texas, sottolinea che la scienza «mette in guardia il pubblico su qualcosa di simile da molto tempo». La facile disponibilità delle attrezzature per perturbare i segnali GPS è preoccupante: «Puoi acquistarle per meno di 500 dollari», afferma Clements. È noto da anni che i segnali GPS possono essere manipolati deliberatamente. Questi possono essere resi inutilizzabili disturbando i trasmettitori, il cosiddetto jamming, o possono essere perturbati dal basso, fenomeno noto come spoofing. Il capo di Clements, ad esempio, ha portato fuori rotta uno yacht italiano in modo inosservato più di dieci anni fa, con una tecnologia grande quanto una valigetta.

A Mosca i jammer attorno al Cremlino inviano segnali fastidiosi. Nelle zone di prima linea dell’Ucraina non si può fare affidamento sul GPS. Il fatto che i segnali GPS falsi siano presenti anche nell’aviazione civile è un fenomeno relativamente nuovo. L’esperto Clements sospetta che si tratti probabilmente di un modo per respingere i droni. Gli esperti hanno trovato sempre più jammer nelle città russe, nel Mar Nero e nelle aree del Mediterraneo, così come in Israele, Giordania e Iraq settentrionale. Questi non dovrebbero rappresentare un problema per gli aerei civili perché a bordo sono presenti diversi sistemi di navigazione indipendenti.

Tuttavia, questi combinano anche i dati GPS per una migliore precisione. «Non esistono precauzioni di sicurezza nell’avionica per rilevare una posizione GPS errata. Ciò rende l’aereo vulnerabile alla completa perdita della capacità di navigazione», avverte Mark Zee, fondatore dell’OPS Group. L’unica misura precauzionale possibileè che l’equipaggio disattivi completamente il segnale GPS. Quasi nessuno lo farà senza una garanzia che potrebbe effettivamente essere falso.