Riguardo all’aglio, alcune componenti, possono indurre vasodilatazione nelle arterie, con un conseguente calo della pressione. Tuttavia gli esperti dell’Istituto superiore di sanità sottolineano che sebbene l’aglio ha dimostrato un modesto effetto antipertensivo, non esistono evidenze certe che mangiarne uno spicchio, anche tutti i giorni, sia una terapia efficace contro la pressione alta. Sempre gli esperti spiegano che l’aglio, come il magnesio, il cacao e gli acidi grassi omega 3, altri rimedi considerati “naturali” e privi di effetti collaterali, non possono andare a sostituire la terapia farmacologica, la cui efficacia è stata validata da una notevole mole di ricerche in tutto il mondo. Con la terapia farmacologica è possibile ridurre di 1/3 il rischio di ictus e di circa 1/5 quello di malattie coronariche.
Aglio: perché fa bene alla salute
L’aglio possiede molte proprietà benefiche per la nostra salute: ha una azione antiossidante dovuta alla presenza di solfuri, tra cui selenio, vitamina B e vitamina C ed ha anche effetti antitumorali e antitrombotici grazie all’azione antiaggregante delle piastrine. Inoltre contrasta anche raffreddore e influenza, e ci disintossica perfino dai metalli pesanti grazie ai composti solforati presenti che si legano ai metalli pericolosi di mercurio, piombo e cadmio. Non va poi dimenticato che l’aglio è anche un antipertensivo e un antielmintico, capace di eliminare i vermi nell’intestino. In particolare l’ajoene contenuto in questo ortaggio, sarebbe in grado di eliminare i batteri resistenti agli antibiotici, andando quindi a ripristinare l’efficacia di questi farmaci. Il composto dell’aglio non avrebbe un effetto diretto sui batteri, bensì impedirebbe ai microbi di esplicare i loro effetti patogeni. L’ajoene in particolare elimina il biofilm che i batteri utilizzano per rendersi invulnerabili proprio agli antibiotici