Abolizione bollo auto, via libera della Cassazione: a decidere però saranno le Regioni

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Il bollo auto è sicuramente una delle tasse più odiate dagli italiani in quanto è percepita come ingiusta. Si tratta di una imposta intrinseca nell’acquisto di un veicolo. In  particolare per gli automobilisti italiani arriva una bella notizia. La Corte di Cassazione ha infatti sancito l’abolizione di questa imposta di proprietà auto e moto.

Adesso spetterà alle Regioni, che hanno autonomia decisionale, decidere di eliminare la tassa, ridurla oppure in casi estremi di aumentarla. In ogni caso lo Stato stabilisce dei limiti di aumento (nel caso in cui le Regioni decidano di mantenere l’imposta) oltre i quali non si può andare.

Bollo auto: cos’è

Il bollo auto, anche detto tassa automobilistica o tassa di circolazione, è un’imposta locale sulle auto e moto immatricolate in Italia. Il versamento si effettua nela Regine in cui ha la residenza. La tassa si applica a tutti i veicoli iscritti al Pra, indipendentemente poi da fatto che l’automobile venga utilizzata o meno. La semplice iscrizione al pubblico registro impone il pagamento della tassa.

Bollo auto: chi ne è esentato

Gli invalidi che presentano limitazioni permanenti della capacità motoria viene riconosciuta l’esenzione del bollo auto. Per usufruire di questa esenzione è necessario che l’auto venga intestata allo stesso conducente disabile oppure al soggetto che ha la persona disabile fiscalmente a suo carico, ma solo nel caso in cui il disabile ha un reddito annuo lordo non superiore a 2.840,51 euro. Ne sono poi esentate le auto storiche iscritte in un apposito registro e che abbiano almeno trent’anni dalla loro costruzione.

Le auto ecologiche invece vengono esentate dal pagamento del bollo auto per i primi 5 anni a partire dalla data di prima immatricolazione, trascorso questo periodo si dovrà pagare un importo pari a 1/4 del totale, i mezzi a gpl e a metano pagano fin da subito 1/4 della tassa, mentre per le auto ibride sono previsti degli sconti in base a quanto è stato stabilito dalle rispettive regioni.