In particolare gli esperti dell’Istituto superiore di sanità spiegano che il sangue prelevato da un donatore viene accuratamente controllato dal sistema trasfusionale nazionale per garantire il massimo degli standard di qualità e sicurezza.
In particolare nel nostro Paese gli esami di routine eseguiti su ogni unità di sangue donato riguardano l’analisi dell’emogruppo, le transaminasi e la ricerca di anticorpi e antigeni di HIV (virus responsabile dell’AIDS), epatite B, epatite C e sifilide.
Inoltre sempre gli esperti dell’Istituto superiore di Sanità evidenziano che nel nostro Paese, da diversi anni non vengono più registrati casi di infezioni virali acquisite dopo trasfusione. A tal proposito, uno studio pubblicato nel 2014, ha evidenziato che esiste un rischio minimo di contaminazione del sangue o degli emocomponenti (piastrine in particolare): infatti, in solo 8 unità di sangue su 5.000 analizzate è stata trovata una contaminazione batterica.