Questa cardiomioapatia da stress è causa di una sorta di necrosi nella parte apicale del cuore, in quanto va a modificare la forma del ventricolo in una specie di cestello (tsubo) usato dai pescatori giapponesi per la pesca del polpo (tako). Ma i rischi aumentano anche nei mesi successivi all’evento drammatico.
In particolare in caso di stress, l’organismo attiva una sorta di sistema di allarme che consiste nell’immettere nel torrente sanguigno grandi quantità di adrenalina, noradrenalina e glucocorticoidi. Inoltre vi è un aumento della pressione e dei battiti cardiaci. Vi è anche un maggiore afflusso di globuli bianchi nel sangue: se questo stato di allerta perdura allora il cuore produce un ispessimento delle parti del ventricolo sinistro.
Le emozioni negative quali la sofferenza, la tristezza, lo stress cronico producono una leggera deformazione del ventricolo sinistro del cuore, provocando una sorta di restringimento delle arterie coronarie. Il dolore che si prova è simile alla sensazione di affogare.
La terapia consiste nel riposo e nella somministrazione di beta-bloccanti, ACE-inibitori, acido acetilsalicilico e diuretici. Il recupero avviene spontaneamente e la funzione cardiaca ritorna alla normalità dopo poche settimane. La prognosi è quindi favorevole, ecceto che per i pazienti con problemi cardiaci già esistenti o indeboliti.