Stando a quanto si può leggere su Issalute su questo argomento, si sta diffondendo la teoria, anche nel nostro Paese, secondo cui lasciare che il cordone ombelicale e la placenta si stacchino naturalmente dal neonato, invece di reciderli immediatamente dopo il parto, recherebbe dei vantaggi per la salute del bambino.
Sempre l’Issalute spiega che non è vero che evitare di tagliarlo porti dei vantaggi al neonato. Ed anzi pochi minuti dopo la nascita, il sangue smette di circolare all’interno della placenta, che quindi diventa un tessuto morto e in quanto tale può trasmettere infezioni e sostanze tossiche al bambino.
Negli ultimi anni si sta diffondendo sempre di più il quello che con terminolgia specialistica si definisce il clampaggio tardivo che si effettua almeno un minuto dopo la nascita, in genere entro due o tre minuti. Consiste nella legatura del cordone stesso con una pinza, in modo da interrompere il flusso di sangue dalla placenta.
In tal modo dalla placenta arriva una quantità supplementare di sangue fetale al neonato che gli assicura un maggior apporto di ferro e favorisce anche un adattamento ottimale alla vita extrauterina. L’Organizzazione mondiale della sanità (OMS), per esempio, consiglia esplicitamente il taglio del cordone da uno a tre minuti dopo la nascita al fine di diminuire il rischio di anemia fetale.
