Diabete: quale e quanta frutta si può mangiare?

0
288
Frutta mangiarla dopo i pasti non fa male

Frutta mangiarla dopo i pasti non fa male

Anche le persone diabetiche per seguire una sana alimentazione non devono privarsi della frutta che apporta un mix insostituibile di vitamine, sali minerali, fibre e sostanze antiossidanti. Tuttavia poiché la frutta è un alimento che contiene zuccheri, andrà correttamente distribuita nell’arco della giornata.

In particolare è importante fare in modo che gli zuccheri contenuti nella frutta, ad esempio il fruttosio, che possono comportare un rapido aumento della glicemia, non vadano assunti contemporaneamente con altri alimenti ad alto indice glicemico. In questo senso vi sono frutti che hanno un effetto maggiore sulla glicemia, quali uva, banane, cachi e fichi.

Alle persone diabetiche sono sconsigliati anche i succhi di frutta, soprattutto se con zuccheri aggiunti, la frutta disidratata o sciroppata ed i canditi. Sì invece a mele, arance, pere, pesche, albicocche, limoni, fragole e pompelmi purché vengano distribuiti nell’arco della giornata.

Riguardo alla quantità, una porzione di frutta non dovrebbe avere più di 15 grammi di carboidrati. La porzione sarà quindi tanto più piccola quanto più la frutta sarà zuccherina. Vanno considerate anche le fibre, perché maggiore ne è la quantità minore sarà il picco glicemico dopo la digestione.

Pertanto sarebbe meglio consumare la frutta lontano dai pasti, ad esempio come spuntino o merenda, per non aumentare la glicemia dopo i pasti, soprattutto poi se se si è assunto alimenti contenenti carboidrati quali pane, pasta, pizza.