A confermarlo anche uno studio condotto dall’Università di Barcellona, secondo cui una scarsa igiene orale, in particolare la parodontite sarebbe causa di numerose patologie. Le malattie delle gengive potrebbero favorire anche i disturbi metabolici, tra cui il diabete. I ricercatori hanno preso in esame 90 pazienti che presentavano diabete di tipo 2. Per migliorare la salute orale sono stati sottoposti a dei trattamenti. In questi 6 mesi a tutti i volontari allo studio è stato effettuato l’esame dell’emoglobina licata e anche dei test per individuare il tipo di popolazione batterica che è stata causa della parodontite in ogni singolo paziente.
I risultati di questa ricerca hanno evidenziato che migliorando la salute orale si ottenevano dei miglioramenti anche per quanto riguarda l’indice glicemico del paziente.
In questo senso così spiega José López, coordinatore dello studio: “La conclusione principale è che il trattamento non chirurgico della parodontite migliora lo stato glicemico e i livelli di emoglobina glicata, e quindi lo studio dimostra la grande importanza della salute orale in questi pazienti”. Lo studio è stato pubblicato sulla rivista Journal of Clinical Periodontology.
Secondo invece uno condotto dalla Oral Health Foundation (Ohf), lo stato di salute dei nostri denti potrebbe rivelare molto circa l’aspettativa di vita. La ricerca condotta dalla Columbia University sostiene che chi a 65 anni ha perso almeno 5 denti presenta un rischio maggior di essere colpito da patologie cardiovascolari, diabete e osteoporosi, mentre chi arriva a 74 anni senza aver perso nemmeno un dente avrebbe maggiori probabilità di diventare centenario. Il dottor Nigel Carter, Ceo di Ohf, a tal proposito ha dichiarato che: “Ci sono molte ragioni per cui qualcuno può perdere i denti ad esempio può dipendere da traumi, fumo o semplicemente da una scarsa igiene orale protratta nel tempo, ma la perdita di denti può essere anche correlata alle malattie gengivali, che sono strettamente legate ad altre condizioni cliniche come malattie cardiache e diabete”.