L’acqua del rubinetto fa venire i calcoli renali?

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Acqua rubinetto calcoli renali

Acqua rubinetto calcoli renali

Bere l’acqua del rubinetto contrariamente a quanto si pensa, non aumenta il rischio circa la formazione dei calcoli renali. Si tratta quindi di una convinzione errata. A spiegarlo è l’Istituto Superiore di Sanità. In particolare l’ISSalute spiega che la concentrazione di calcio presente nell’acqua potabile che abbiamo a casa, non provoca alcun incremento dei calcoli renali. Questi ultimi, che sono in buona parte costituiti da ossalati di calcio, derivano in molti casi da una predisposizione individuale o familiare, in quanto il rischio è più elevato se ci sono in famiglia altre persone che ne soffrono. Anche in caso di predisposizione, il carbonato di calcio presente nell’acqua di rubinetto non promuove la formazione dei calcoli. Ed anzi è stao dimostrato che le acque minerali ricche di calcio sono utili nella prevenzione della calcolosi renale mentre, viceversa, una dieta povera di calcio può aumentare il rischio di sviluppare questa patologia.

Al fine della prevenzione dei calcoli ciò di cui bisogna tenere conto è la quantità totale di liquidi che si assumono nell’arco della giornata, quantità che dovrà essere adeguata a consentire una corretta diluizione delle urine. Pertanto in caso di profusa sudorazione ad esempio nei mesi estivi o a seguito di attività fisica bisognerà compensare i liquidi persi bevendo di più. In tal modo si previene la concentrazione delle urine e quindi la formazione di calcoli.

Anche l’alimentazione può contribuire alla formazione dei calcoli. In particolare possono essere causati dal  consumo eccessivo di sale (cloruro di sodio) e di proteine animali. Una dieta a ridotto contenuto di sodio ma a normale contenuto di calcio, ha quindi una azione protettiva.

Come arriva l’acqua nei nostri rubinetti?

L’acqua arriva nei nostri rubinetti al termine di un lungo viaggio nelèe condutture. I controlli sono effettuati mediante prelievi lungo l’intera intera filiera idro-potabile, da quando l’acqua entra nell’acquedotto fino al punto di erogazione finale, proprio per assicurare al consumatore che non contenga alcuna sostanza dannosa o pericolosa per la salute.

In questo senso il Gruppo CAP in collaborazione con l’Istituto Superiore di Sanità, ha introdotto il Water Safety Plan, un rivoluzionario sistema di analisi dell’acqua che viene sottoposta a più controlli.