Patatine, secondo un nutrizionista non bisogna consumarne più di 6 a porzione

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Patatine fritte dieta

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Le patatine, specialmente quelle fritte, sono un alimento che mette d’accordo un po’ tutti: grandi e piccini. Tuttavia secondo un nutrizionista di Harvard, riportato dal New York Times, in media non si dovrebbero superare le sei patatine a porzione. Di certo nei fasti food se ne consumano molte di più e non soltanto in America. Per il nutrizionista il resto invece andrebbe sostituito con una insalata.

Patatine fritte: secondo esperto americano se ne mangiano troppe

L’esperto Eric Rimm, secondo quanto riporta l’Ansa, ha spiegato che: “Le patatine fritte sono una ‘bomba di amidoche si trasforma in zucchero velocemente nel sangue. Penso sarebbe meglio che il piatto principale arrivasse con un’insalata e sei patatine“. Per il nutrizionista una porzione media di patatine servite equivarrebbe al consumo di due o tre lattine di una bibita gassata. Gli americani però non l’hanno presa bene ed anzi su Twitter hanno contestato il nutrizionista. Inoltre stando a una ricerca pubblicata di recente pubblicato sull’American Journal of Clinical Nutrition chi è solito consumare patattne due o tre volte a settimana avrebbe un rischio di morte maggiore. I ricercatori hanno preso in esame le abitudini alimentari di 4440 persone di età compresa tra i 45 ed i 79 anni, per un periodo di tempo di circa circa 8 anni. Delle 4440 persone che hanno partecipato 233 volontari sono deceduti alla fine del periodo di monitoraggio. In realtà più che demonizzare le patatine in sè bisognerebbe considerare quanto se ne consumano e assieme a quali altri alimenti vengano accompagnate. Ad esempio nel caso siano consumate assieme a un’insalata e a proteine magre di certo non hanno gli stessi effetti rispetto a quelle accompagnate con un cheeseburger. Inoltre le patate se cotte o bollite o al forno fanno anche bene alla salute. La cottura in effetti è molto importante. In particolare le patatine fritte, ma anche il pane abbrustolito ed altri alimenti cotti a lungo e ad alte temperature potrebbero rivelarsi cancerogeni. Il rischio deriverebbe dallo sviluppo della acrilammide proprio durante la cottura, che si forma in alimenti ricchi di amidi, quali per l’appunto patate e pane quando vengono cotti ad alte temperature. Il consiglio  è quindi di lasciare indorare questi prodotti, ma non di farli imbrunire o annerire perché l’eccessiva cottura può produrre sostanze cancerogene.