Il
tumore all’ovaio rappresenta la neoplasia ginecologica femminile a peggior prognosi. nel nostro Paese risulta in aumento il numero delle donne che ne sono colpite ogni anno. Dal 2013 ad oggi in particolare vi è stato un incremento del 7%. Quest’anno sono attesi 5.200 nuovi casi. Il
carcinoma ovarico è una patologia particolarmente insidiosa in quanto spesso viene
diagnosticata quando si trova già in
fase avanzata e quindi risulta molto più difficile da curare. Le più recenti indicazioni nella
pratica oncologica per il trattamento di questo tumore sono state presentate a Milano durante il convegno NGS to NGO
: Next Generation Sequencing to Next Generation Oncologists. In particolare Maurizio D’Incalci, capo del Dipartimento di Oncologia del “Mario Negri’, spiega che: “Il
carcinoma ovarico rappresenta un caso esemplare dei risultati positivi che siamo riusciti ad ottenere grazie ad un’analisi sempre più approfondita del genoma umano. Le più recenti conoscenze biologiche sono spesso alla base dei cambiamenti diagnostici e di conseguenza anche di quelli terapeutici. In particolare il tumore presenta un elevato bisogno medico insoddisfatto, specialmente nelle donne prive di mutazione BRCA, che costituiscono la maggioranza dei casi e sono caratterizzate dalla peggior prognosi. Di questa neoplasia abbiamo oggi a disposizione molti dati sulla mutazione BRCA che può determinare una maggiore sensibilità ad alcuni farmaci. E’ questo il caso degli inibitori di PARP, farmaci innovativi che sono particolarmente attivi contro tumori che hanno dei difetti di riparazione del DNA come quelli dell’ovaio”. Le donne affette dal
tumore all’ovaio vengono sottoposte ad intervento chirurgico, a cui si consiglia di associare la c
hemioterapia, in quanto la sola chirurgia non offre sufficienti garanzie che il tumore non si ripresenti. Per il
carcinoma ovarico in fase avanzata invece si studiano diversi farmaci biologici, in particolare gli
inibitori di PARP che intervengono sui sistemi di riparazione del DNA e i trattamenti a base di immunoterapia.