Stando ai risultati di uno studio condotto da un gruppo di ricercatori dell’Università di Helsinki, in Finlandia, trascorrere più di
tre settimane in vacanza allungherebbe la vita. Chi invece non supera le tre settimane o si mantiene al di sotto di questa soglia presenterebbe un rischio di mortalità più alto. Lo studio, presentato al Congresso della Società europea di Cardiologia Esc, in corso a Monaco di Baviera, è consistito in una analisi statistica approfondita su un campione di oltre
1200 uomini d’affari, la cui salute è stata analizzata per decenni. Tutti i partecipanti presentavano almeno un fattore di rischio cardiovascolare (ipertensione, fumo, colesterolo alto, sovrappeso). Il campione è stato quindi suddiviso in due gruppi, uno di
controllo e uno di
intervento. In particolare i partecipanti relativi a quest’ultimo gruppo dovevano adottare delle modifiche drastiche del proprio stile di vita, ad esempio smettere di fumare, seguire una dieta equilibrata per raggiungere il peso forma, e se necessario assumere dei farmaci per tenere sotto controllo la pressione o per ridurre i lipidi. I primi risultati in effetti evidenziavano che seguire queste linee guida aveva effetto nel gruppo di intervento, in cui si è assistito a una riduzione del 46% del rischio cardiovascolare rispetto a quello di controllo. Tuttavia è emerso anche un dato paradossale: lo studio di follow-up effettuato a distanza di 15 anni ha evidenziato un
tasso di mortalità più elevato nel gruppo di intervento rispetto a quello di controllo. Gli esperti allora hanno preso in esame il campione analizzando altri fattori, quali le ore di sonno, la quantità di lavoro e la durata delle vacanze. Tenendo conto di questi altri fattori è emerso che chi passava un periodo di tre settimane di vacanze l’anno o meno, presentava un rischio di mortalità del 37% più elevato rispetto a chi invece viveva un
periodo di vacanza che superava le 3 settimane. Lo studio, che verrà pubblicato sulla rivista
The Journal of Nutrition Health & Aging, in definitiva sottolinea che per ridurre il
rischio cardiovascolare non basta solo seguire uno stile di vita sano, ma è altrettanto necessario imparare a gestire lo stress e a ridurre tutti i fattori psicologici che possono avere un impatto negativo sulla nostra salute.