Non più tardi di qualche giorno vi abbiamo dato conto della vicenda che ha interessato un
vigile urbano di Terni che è stato morso dal
ragno violino. L’uomo inizialmente non ha dato peso al morso, ma dopo qualche giorno sulla lesione sono comparse delle croste, il braccio sinistro ha cominciato a gonfiarsi e gli è comparsa anche la febbre. L’uomo si è salvato grazie al pronto intervento da parte dell’equipe medica del
reparto di malattie infettive dell’ospedale di Terni guidato dalla professoressa Daniela Francisci, che gli ha somministrato una
terapia antibiotica mirata. Ma cosa bisogna fare nel caso in cui si venga punto da
questo aracnide? Intanto va precisato che è estremamente raro che questo tipo di
ragno punga un essere umano. Infatti l’indole del ragno violino a differenza di altri, non è aggressiva, per cui punge solo se si trova in una situazione di pericolo. Dopo la puntura non si avverte dolore, per cui ce ne si può accorgere solo ore dopo, quando compaiono i primi segni che possono consistere nel gonfiore della parte colpita che può andare incontro a necrosi. Le persone che soffrono di reazioni allergiche potrebbero sviluppare un’ulcera che prende il nome di
loxoscelismo, ma anche questa è una evenienza piuttosto rara. Più a rischio sono i soggetti in sovrappeso che possono sviluppare necrosi profonde. lnoltre questa specie di ragno può iniettare nei tessuti umani anche dei batteri anaerobi che sono in grado di vivere in assenza di ossigeno, la cui proliferazione può complicare il decorso della lesione determinando la liquefazione dei tessuti. A detta degli esperti la prima cosa da fare nel
caso si sia punti dal ragno violino è lavare la puntura con abbondante acqua e sapone. Quindi bisogna recarsi al pronto soccorso più vicino, possibilmente con l’aracnide catturato al fine di permetterne l’identificazione.
Se nelle ore successive i sintomi dovessero aggravarsi è bene chiamare il centro antiveleni (02661010129) per chiedere maggiori informazioni sulle cure.