Non vi è dubbio che al giorno d’oggi grazie alle consolle sempre più performanti esiste un universo ludico quanto mai variegato che soddisfa le esigenze di ogni singolo
video-giocatore. Il rischio forse, per chi indulge troppo alla passione per i
videogiochi, è di finire col sovrapporre la
realtà ludica virtuale con quella reale, fino ad arrivare al punto, in casi estremi si intende, di non distinguere più i rispettivi contorni. Da anni infatti si discute se nel caso del
gioco compulsivo si possa parlare di una vera e propria dipendenza. La risposta che in questo senso arriva dall’OMS, ovvero dall’
Organizzazione mondiale della sanità è affermativa. In particolare l’OMS ha deciso di includere la
dipendenza da videogico nell’International Classification of Disease, che include la lista ufficiale di tutte le malattie che vengono riconosciute dalla stessa organizzazione. La dipendenza in particolare si riconosce sulla base di alcuni comportamenti a carattere compulsivo, quali la mancanza di controllo sul gioco, la precedenza data allo stesso rispetto ad altre attività. Un parametro che viene preso in particolare considerazione è la progressiva compromissione delle funzioni personali familiari, sociali e occupazionali per un periodo di tempo di almeno 12 mesi.
Pertanto l’inserimento della dipendenza da videogame nella lista ufficiale dele malattie riconosciute consentirà lo sviluppo di misure rilevanti di prevenzione e terapia.