Sonja Kujas, è una donna tedesca di 43 anni che ha vissuto un vero e proprio calvario. Lo scorso marzo la donna uscendo di casa per andare a fare delle commissioni, è stata punta da un insetto, ma certo non avrebbe potuto mai immaginare tutte le tragiche conseguenze che ne sono derivate. A prima vista nella zona della puntuira le compare solo un piccolo rigonfiamento. Poi le sopraggiungono dolori alla articolazioni e vertigini. Il marito l’accompagna quindi in ospedale ma le condizioni della donna precipitano rapidamente: entra in coma per una settimana e i medici per salvarle la vita sono costretti ad amputarle gli arti ormai necrotizzati. La puntura ha generato una infezione che le ha causatto una grave forma di avvelenamento del sangue. Ma cosa fare in caso di puntura degli insetti quali ad esempio calabroni, api e vespe? Intanto quando si viene punti bisogna considerare la reazione della pelle: ad esempio un eritema accompagnato da prurito è una reazione normale dell’epidermide. Non lo è se invece si assiste a un gonfiore notevole nella zona della puntura o se addirittura il rigonfiamento interessa tutto l’arto. In particolare l’evenienza maggiormente temuta è quella di una reazione allergica.
La conseguenza più grave di una allergia può essere lo schock anafilattico che si manifesta con un calo della pressione arteriosa e perdita di coscienza e può portare anche alla morte.