Disneyland Paris considerato tra i più grandi parchi a tema dovrà difendersi dalle accuse di discriminazione in fase di assunzione dei suoi dipendenti. L’azienda si è sempre difesa sostenendo che le inserzioni di lavoro che hanno prediletto operatori europei erano il frutto di errori di trascrizione. Le offerte di lavoro incriminate si riferiscono a quelle pubblicate nel 2006 dall’allora gestore del parco divertimenti. Dopo nove anni di procedimenti, Euro Disney, società che gestisce il più grande parco a tema d’Europa, Disneyland Paris, appunto, domani Mercoledì 25 maggio, è chiamata a difendersi dall’accusa di discriminazione sul lavoro. A giudicare il gruppo sarà il Tribunale penale di Meaux (Seine-et-Marne). L’accusa di discriminazione sul lavoro nel paese francese non è certo un reato da poco: i fatti se riscontrati veritieri potrebbero portare all’arresto del responsabile (almeno 3 anni di reclusione) e al parco verrebbe comminata una multa di 45.000 €.
Il caso è iniziato nel settembre 2006 con la pubblicazione di offerte di lavoro su di un noto quotidiano francese: per il reclutamento di artisti a Disneyland Paris, l’annuncio del gruppo era aperto a persone “di nazionalità europea.” Illegale, la procedura di reclutamento secondo alcune organizzazioni antirazziste, che hanno denunciato il parco nel 2007.