Stando a uno studio dell’Università di Copenaghen alcune
sostanze chimiche contenute nelle
creme solari potrebbero comportare dei danni per la
fertilità maschile. Questo perché tali
filtri solari, che svolgono l’importante funzione di proteggere la pelle dai raggi ultravioletti, presentano alcuni elelmenti che potrebbero andare a danneggiare gli spermatozoi. Alcune di queste sostanze ad esempio imitano il
progesterone, l’ormone femminile, la cui presenza nell’uomo può però inficiare la funzionalità spermatica. I ricercatori hanno preso in esame 29 dei 31 filtri UV in commercio tra Europa e Stati Uniti analizzando gli effetti negativi sugli spermatozoi. In pratica in ben il 45% i ricercatori hanno osservato l’esistenza di un legame tra l’uso delle
creme solari e l’aumento del rischio di
infertilità. In particolare la presenza del progresterone attiva un recettore specifico che produce l’apertura dei canali del calcio, dando luogo ad un aumento degli ioni presenti. Ciò ha come conseguenza una diminuzione della capacità di
fecondazione dell’uomo. Purtroppo questo effetto si verificherebbe anche a dosaggi anche minimi. In particolare 8 su 13 filtri solari approvati per l’uso negli Stati Uniti vanno ad alterare la funzionalità spermatica. Nello specifico si segnalano queste sostanze: avobenzone, homosalate, meradimate, octisalate (noto anche come ottil salicilato), octinoxate (o metossicinnamato ottil), octocrylene, oxybenzone (chiamato anche benzophenone-3 o BP-3) e padimato O.
Inoltre anche altri prodotti quali burrocacao, trucchi e alcune creme idratanti hanno dimostrato di avere un effetto negativo sulla fertilità maschile.