In Italia si stimano circa
50mila bambini che soffrono di
celiachia. Tuttavia sul fronte della diagnosi di questa patologia non sarà più necessario ricorrere all’
endoscopia, esame molto invasivo,ma basterà un semplice prelievo del sangue. L’aggiornamento delle linee guida del mInistero della Salute è stato presentato nel corso del
IV Convegno Nazionale dell’Associazione Italiana Celiachia (AIC). Così spiega Gino Roberto Corazza, professore di Medicina Interna all’Università di Pavia: “
Attualmente la celiachia viene diagnosticata in prima battuta attraverso i test degli anticorpi ma, in maniera certa e definitiva, solo attraverso l’endoscopia, esame invasivo e molto fastidioso con cui si preleva un pezzettino di tessuto intestinale in modo da valutarne i danni: se i villi intestinali sono atrofici è praticamente certa la diagnosi di celiachia“. Per
celiachia si intende un’intolleranza non reversibile del sistema immunitario al glutine. In pratica in chi è geneticamente predisposto l’assunzione di alimenti contenenti glutine o tracce di glutine produce una anomala reazione del sistema immunitario dell’intestino tenue che si infiamma e regrediscono fino a scomparire i villi intestinali che hanno proprio la funzione di assorbire le sostanze nutritive dagli alimenti.
Il paziente celiaco deve seguire una alimentazione priva di glutine, in tal modo la mucosa intestinale inizia a rigenerarsi.