Menopausa: il punto con le ultime ricerche sulla terapia ormonale

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La menopausa riguarda circa 14 milioni di donne italiane sopra i 50 anni. Trattandosi di un passaggio che non sempre è indolore, come riportato dal Corriere della Sera,  la Sigo ( La Sigo (Società Italiana di Ginecologia e Ostetricia) ha appena lanciato la campagna “Menopausa meno… male!” in quanto in proposito regna la confusione più completa riguardo soprattutto all’efficacia o meno della terapia ormonale sostitutiva. In particolare stando a un sondaggio effettuato dalla Sigo, il 68% ritiene la menopausa come un qualcosa di negativo, mentre il 58% si sente peggio di prima. D’altronde con la menopausa la donna non è più protetta naturalmente con la produzione degli estrogeni per cui aumenta il rischio di soffrire di disturbi cardiovascolari, osteoporosi e tumori. Una su tre ha seguito la terapia ormonale sostitutiva e solo tre su cento di quelle che non l’hanno seguita lo ha fatto perché non ha disturbi. Riguardo alla terapia ormonale sostitutiva così ha spiegato Francesca Nocera, presidente della Società Italiana di Ginecologia della Terza Età, intervistata dal Corriere della Sera: “Oggi sappiamo molto di più sulla terapia ormonale sostitutiva, l’unica i cui effetti, nel bene e nel male, sono documentati da molti studi. Non va prescritta a scopo preventivo o a dieci anni dall’inizio della menopausa, ma subito, e solo, alle donne con sintomi e che non abbiano una controindicazione assoluta agli ormoni, come un pregresso tumore al seno; se la cura è personalizzata e la paziente è seguita per valutarne bene gli esiti, non è pericolosa ma vantaggiosa, specie nelle donne con molte vampate, segno di una maggior fragilità vascolare e quindi indicative di un maggior rischio per cuore e vasi”. Stando a una ricerca danese condotta su oltre mille donne seguite per ben 16 anni del 2012 pubblicata sul British Medical la terapia ormonale sostitutiva (TOS) purché venga cominciata appena subito dopo l’inizio della menopausa protegge le donne da patologie cardioavscolari e non aumenta i rischi di sviluppare neoplasie al seno né da altre patologie tumorali. La TOS per essere realmene efficace deve essere personalizzata dal medico sulla base della storia clinica della paziente e delle predisposizioni familiari. La terapia ormonale riduce anche il dolore articolare, uno dei sintomi che comporta la menopausa tuttavia è controindicata in chi ha avuto un tumore alla mammella, all’utero o all’ovaio, in chi è obesa, ha pregresse trombosi, flebiti, epatiti acute o croniche, emicrania con aurea e nelle fumatrici.

 

Inoltre la terapia ormonale da sola non è sufficiente ma va accompagnata con un corretto stile di vita sia per quanto riguarda l’alimentazione che la pratica di una attività fisica moderata.