Aumento dei prezzi dei farmaci di Classe C: cosa cambia nel 2025

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Aumento farmaci fascia C

Aumento farmaci fascia C

Con l’inizio del nuovo anno dispari, torna al centro dell’attenzione il possibile aumento dei prezzi dei farmaci di Classe C con ricetta, una categoria non rimborsata dal Servizio Sanitario Nazionale (SSN). Questi medicinali, spesso utilizzati per terapie specifiche o di lunga durata, potrebbero subire variazioni di prezzo a gennaio, come previsto dal Decreto-Storace (articolo 1, comma 3 del decreto-legge 27 maggio 2005 n. 87).

Cosa prevede la normativa

La legge consente ai titolari dell’Autorizzazione all’Immissione in Commercio (AIC) di aumentare i prezzi dei farmaci di Classe C con ricetta esclusivamente nel primo mese degli anni dispari, garantendo invece la possibilità di diminuirli in qualsiasi momento. Questo meccanismo legislativo, pur offrendo flessibilità, pone alcune criticità per pazienti e farmacie, specie in un contesto economico già gravato da inflazione e difficoltà di approvvigionamento.

Prezzo in etichetta: un obbligo per le farmacie

Uno degli aspetti cruciali per i consumatori è che, indipendentemente dagli aumenti stabiliti, il prezzo applicato deve corrispondere a quello indicato sull’etichetta del prodotto. Secondo l’articolo 125 del Testo Unico delle Leggi Sanitarie, le farmacie sono obbligate a vendere i farmaci al prezzo riportato sulla confezione. Tuttavia, questo può creare confusione: i farmaci con vecchio prezzo in etichetta, ma soggetti a un aumento ufficiale, devono comunque essere venduti al costo precedente fino all’aggiornamento dell’etichetta stessa.

Le cause dell’aumento dei prezzi

Tra i fattori principali che contribuiscono al “caro farmaci” spicca l’impatto della guerra in Ucraina. Il conflitto ha causato gravi interruzioni nella catena di approvvigionamento delle materie prime farmaceutiche, riducendo la disponibilità dei principi attivi e costringendo alcune fabbriche a rallentare o interrompere la produzione. Questi squilibri hanno determinato un aumento dei costi di produzione, che si riflette inevitabilmente sul prezzo finale dei medicinali.

Farmaci equivalenti: una soluzione per risparmiare

In questo scenario, i farmaci equivalenti rappresentano un’opportunità per contrastare l’impatto degli aumenti. Questi prodotti, contenenti lo stesso principio attivo dei farmaci di marca ma a un costo inferiore, permettono sia al paziente di risparmiare che al sistema sanitario di ridurre le spese complessive. Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, sottolinea l’importanza di chiedere consiglio al farmacista, che può aiutare a individuare alternative equivalenti meno costose.

Un futuro incerto per i pazienti

L’aumento dei prezzi dei farmaci di Classe C rappresenta un ulteriore ostacolo per molti pazienti, già colpiti dal caro vita. Per affrontare questo cambiamento è fondamentale promuovere una maggiore informazione sui farmaci equivalenti e un dialogo costante con i professionisti del settore sanitario. Così facendo, sarà possibile ridurre l’impatto economico e garantire l’accesso alle cure a tutti i cittadini.