Non segnala il pericolo per la gomma scoppiata: autista condannato per omicidio stradale

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Donna partorisce per strada

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Un autista di un mezzo pesante è stato condannato per omicidio stradale dopo non aver segnalato con il triangolo di pericolo la presenza di uno pneumatico scoppiato e rimasto sulla carreggiata. La sentenza della Cassazione, numero 36461/24, pubblicata il 1° ottobre 2024, ha stabilito la responsabilità dell’autista nel causare un maxi-tamponamento che ha portato alla morte di un passeggero, anche se il veicolo su cui viaggiava la vittima non ha impattato direttamente con il mezzo pesante.

L’incidente è avvenuto quando l’autista ha perso uno pneumatico del suo semirimorchio lungo la corsia senza segnalare il pericolo con il triangolo, violando così l’articolo 161, commi 1 e 2, del Codice della Strada. Un altro camion ha poi tamponato un’automobile a causa della mancanza del segnale, provocando una collisione fatale con il guard-rail e un mezzo dei vigili del fuoco. Nonostante l’autista del secondo camion sia stato giudicato separatamente, la Cassazione ha ritenuto che il mancato segnale da parte del conducente del mezzo pesante fosse il fattore causale primario dell’incidente.

I giudici hanno sottolineato che la condotta imprudente dei veicoli sopraggiunti, come l’eccesso di velocità o la mancata distanza di sicurezza, rientra nella prevedibilità dell’evento, ma non può essere considerata la causa unica e sufficiente. Pertanto, la condanna dell’autista che non ha segnalato il pericolo è stata confermata, compresa la sospensione della patente per quattro mesi, proporzionata al grado di colpa e al contributo causale fornito all’incidente mortale.