L’illusione delle mele viola: una fake news che ha ingannato i social media

0
2

Nell’era dei social media, dove ogni cosa può diventare una tendenza da un momento all’altro, una regola sembra prevalere: più un contenuto è bizzarro, più diventa virale. Questo è esattamente ciò che è accaduto con le misteriose “mele viola” che hanno catturato l’attenzione degli utenti negli Stati Uniti e oltre.

Tutto è iniziato qualche mese fa, quando l’account Instagram “Unnaturalist AI” ha condiviso un post che mostrava una pila di mele di un sorprendente colore viola, accompagnato dalla didascalia: “Le mele viola sono originarie del Saskatchewan, in Canada, e prosperano nel clima freddo della regione. Hanno un sapore che ricorda la cannella e la banana e sono talvolta chiamate ‘uva canadese’.” Il post includeva anche immagini di dolci realizzati con questa presunta varietà, come la torta di mele viola.

Nonostante il riferimento evidente all'”intelligenza artificiale” nel nome del profilo, l’immagine ha generato un’ondata di entusiasmo e curiosità. Commenti come “Voglio provarle!”, “Sembrano deliziose!” e “Dove posso trovarle?” hanno inondato il post, che ben presto si è diffuso anche su Facebook e X (precedentemente noto come Twitter).

In breve tempo, è iniziata una vera e propria caccia alla mela viola nel Saskatchewan, in Canada. Tuttavia, la ricerca si è conclusa con una rivelazione deludente: le mele viola semplicemente non esistono. “Abbiamo molte mele qui in Saskatchewan,” ha spiegato Rachel Hoffmeister, frutticoltrice locale, “ma nessuna di esse è viola. Tutte hanno la buccia rossa e la polpa bianca.”

L’intera vicenda era, infatti, il frutto di un’elaborazione grafica realizzata dall’intelligenza artificiale. Ciò non ha impedito che l’argomento diventasse virale, attirando l’attenzione di importanti media negli Stati Uniti e in Canada, che hanno inviato giornalisti nella regione per verificare la storia, intervistando residenti e agricoltori.

Questa vicenda rappresenta un chiaro esempio di quanto rapidamente le fake news possano diffondersi nell’era dell’intelligenza artificiale, alimentando speranze e curiosità su prodotti inesistenti.