La Corte di Cassazione ha stabilito che lo Stato deve indennizzare anche le persone che hanno subito danni alla salute dalle vaccinazioni raccomandate, non solo da quelle obbligatorie. Questo principio si applica anche retroattivamente, estendendo la copertura della legge Lorenzin (decreto legge 07.06.2017, n. 73, convertito dalla legge 31.07.2017, n. 119) alle vaccinazioni raccomandate somministrate prima della sua entrata in vigore.
La sentenza costituzionale del 23 giugno 2023, n. 129, ha sottolineato l’ingiustizia di far ricadere sui singoli danneggiati il costo del beneficio collettivo derivante dalle vaccinazioni. Di conseguenza, l’ordinanza 16875/2024, pubblicata il 19 giugno 2024 dalla sezione lavoro della Cassazione, ha reso definitivo l’indennizzo per un minore affetto da autismo dopo la vaccinazione antimeningite di gruppo C.
Il Ministero della Salute aveva argomentato che la tutela dovesse limitarsi ai danni causati dai vaccini contro morbillo, parotite e rosolia. Tuttavia, la legge 119/2017 ha incluso anche le immunizzazioni contro il meningococco di gruppo B e C tra quelle raccomandate. La Corte ha escluso che l’articolo 5 quater del decreto legge 73/2017, inserito durante la conversione, limiti la tutela indennitaria ai soli vaccini obbligatori. Secondo la giurisprudenza costituzionale, gli articoli 2, 3 e 32 della Costituzione impongono allo Stato di accollarsi il pregiudizio subito da chi si è sottoposto a vaccinazioni raccomandate.
Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, ha ricordato che l’articolo 5 quater utilizza i verbi al passato, indicando che la norma si applica anche a coloro che “abbiano riportato” lesioni o infermità con menomazioni permanenti dell’integrità psico-fisica. La Camera, verificando i costi della legge, ha considerato gli effetti retroattivi potenzialmente onerosi delle disposizioni. Da anni, il vaccino antimeningococco è consigliato dal servizio sanitario nazionale per i più piccoli.
