La ricerca e lo sviluppo scientifico e digitale sono due campi in cui l’Italia eccelle. Per questo, gli esperti non parlano più di industria 4.0, ma di industria 5.0, la nuova frontiera dell’economia e dei processi produttivi. Grazie ad innovazioni tecnologiche e all’automatizzazione, il lavoro di ingegneri, sviluppatori e scienziati sta diventando più efficiente, preciso e veloce.
Tra questi strumenti che possono fare la differenza verso la trasformazione nell’industria 5.0 c’è la termocoppia, un dispositivo di misurazione che ha applicazioni nei termostati, termometri da ospedale, sensori di riscaldamento e sonde industriali. Le termocoppie sono ideali per misurare le temperature elevate in ogni contesto e settore produttivo, fornendo risposte rapide anche in ambienti e situazioni difficili o pericolose, fino a una sopportazione massima di 2.500 gradi Celsius.
Con lo scopo di salvaguardare anche la sicurezza e la salute dei lavoratori, l’industria moderna usa strumenti come la termocoppia, i droni e i bracci robotici. E l’industria 5.0 promette di continuare la corsa verso la trasformazione digitale sfruttando i benefici della tecnologia in fase di sviluppo.
L’industria del futuro si basa su due concetti: digitalizzazione e sostenibilità. In particolare, gli esperti del settore ed i ricercatori parlano di “emissioni Scope 3,” cioè emissioni di gas a effetto serra che non sono generate da operazioni dirette di business. Le Scope 3 sono generate da attività di business come la catena del valore, che includono il trasporto merci e lo smaltimento dei prodotti. Difficili da individuare e da calcolare, queste emissioni non rientrano nell’impronta di carbonio diretta delle aziende che, per questo, spesso non sanno come calcolarle. Questo perchè Scope 3 include attività come i viaggi d’affari, il trasporto dei materiali acquistati e il fine vita dei prodotti venduti.
Però, la rendicontazione Scope 3 è un dato fondamentale per capire la sostenibilità dell’industria 5.0 e per trovare nuovi modi di migliorare, assicurandosi che le aziende rispettino gli standard di emissioni ed ambientali richiesti. L’interazione tra uomo e macchine può aiutare a contrastare emissioni come le Scope 3, rispettando l’ambiente e le persone. E rendendo i prodotti sempre più esclusivi e fatti su misura.
Anche in questo caso, è la tecnologia a supportare le decisioni ed i processi umani e industriali. Infatti, strumenti come l’intelligenza artificiale (IA), i software di ottimizzazione e i robot possono assistere le aziende nello sviluppo di un’efficienza logistica e nella catena di approvvigionamento. Così come la tecnologia assiste le aziende nella loro corsa verso l’efficienza energetica e la sostenibilità in ogni fase del processo produttivo, dalla creazione di un’idea fino alla manifattura. Altrettanto importante sia per le imprese che per i consumatori è la tracciabilità di materiali e prodotti, che si può realizzare attraverso l’uso di innovazioni come la blockchain.
È lo stesso governo italiano a proporre di usare la blockchain per il tracciamento, in particolare dell’eccellenza del made in Italy. Infatti, questa tecnologia è utile in diverse industrie, ma soprattutto in quella alimentare. Questa innovazione permette, tra gli altri, di tracciare la storia di un prodotto con la sicurezza dei dati che solo la blockchain può dare, dato che è una delle tecnologie più sicure e a prova di hacker. L’origine di un prodotto è chiara e trasparente al consumatore, mentre sia i produttori che le autorità possono controllare e monitorare qualità e provenienza.
Infatti, la tecnologia permette di raccogliere montagne di dati in tempo reale, che vengono elaborati in tempo reale, spesso per fornire soluzioni a problemi o per prevenire i rischi legati ai processi produttivi. È altrettanto utile per il marketing e per limitare la contraffazione dei prodotti.