La Sindrome di Stevens-Johnson (SJS), una reazione rara ma pericolosa della pelle e delle mucose ai farmaci comuni, sta attirando l’attenzione internazionale grazie alle storie di due giovani donne che ne sono state colpite.
Jaqueline Gmack, ora trentunenne brasiliana, ha reso pubblico il suo drammatico caso risalente al 2011. All’età di 18 anni, mentre assumeva ibuprofene per alleviare i dolori mestruali, ha avvertito un bruciore interno che in breve tempo si è trasformato in un’esperienza dolorosa e terrificante. Dopo 48 ore, ha iniziato a provare un leggero prurito agli occhi e a sviluppare bolle di sangue in bocca. I sintomi si sono rapidamente aggravati, portandola al ricovero ospedaliero, dove i medici le hanno diagnosticato la SJS. Le bolle sul viso hanno compromesso il suo campo visivo e ha dovuto essere messa in coma indotto per 17 giorni.
Al suo risveglio, Gmack ha descritto l’esperienza come un vero e proprio incubo, con la sensazione di essere bruciata dall’interno. Nonostante il passare del tempo, porta ancora le conseguenze dell’episodio: la sua vista è limitata al 40% e ha bisogno di continui trattamenti medici.
Anche Charlotte Gilmour, una ventitreenne neozelandese, ha vissuto l’inferno della SJS. Dopo aver assunto la lamotrigina, un farmaco per l’epilessia e il disturbo bipolare, ha sviluppato dolorose vesciche sulla pelle. Il riflesso nello specchio le ha fatto comprendere la gravità della situazione, e le ustioni esterne erano solo il riflesso delle gravi lesioni interne. Gilmour ha raccontato di aver provato sensazioni atroci, come il sentirsi bruciare dall’interno e la percezione dell’osso nella parte superiore della bocca a causa del danno alle gengive. Le vesciche nel suo tratto digestivo hanno richiesto l’alimentazione artificiale, mentre il timore di non svegliarsi più era costante.
Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, ha sottolineato che la SJS spesso inizia con sintomi simili all’influenza, seguiti dall’insorgere di un’eruzione cutanea rossa o viola che evolve in vesciche. Senza un adeguato trattamento, questa condizione può mettere a repentaglio la vita del paziente.