Il pericoloso fungo Candida auris sta diffondendosi rapidamente in Italia, suscitando l’attenzione dei ricercatori. Trasmissibile da persona a persona, questo agente patogeno è particolarmente letale per i pazienti fragili, come quelli ospedalizzati o nelle case di cura, e per coloro con malattie pregresse. La sua resistenza agli antifungini lo rende ancora più difficile da trattare.
Il primo caso di infezione è stato registrato in Toscana nel marzo del 2022, ma da allora i casi sono in aumento. Candida auris è stato individuato per la prima volta in Giappone nel 2009, ma è diventato una minaccia globale, essendo resistente agli antifungini e persistente nell’ambiente.
L’Organizzazione mondiale della sanità ha dichiarato Candida auris una minaccia globale, poiché colpisce principalmente i pazienti già debilitati e può causare infezioni gravi e difficili da trattare, come la sepsi fungina e le infezioni delle protesi.
Gli sforzi per contrastare questa minaccia includono la ricerca di un vaccino e l’uso di echinocandine, una nuova classe di farmaci, per il trattamento. Tuttavia, la sfida rimane significativa, con il rischio di un aumento dei casi in Italia e la complessità nel diagnosticare e trattare l’infezione.
È urgente adottare misure preventive e migliorare l’uso degli antibiotici per evitare scenari futuri in cui le infezioni batteriche superano persino il cancro come causa di morte.
La lotta contro la Candida auris rappresenta una delle sfide più pressanti per il sistema sanitario italiano, richiedendo un impegno collettivo per proteggere i pazienti e contenere la diffusione di questo microrganismo letale.