Si è perso il conto, non solo in Veneto, degli autovelox “abbattuti” con il “flex” ad opera del misterioso vendicatore, forse più di 25, che di notte elimina gli odiati apparecchi colpevoli di salassare gli automobilisti a suon di multe per eccesso di velocità. Probabilmente il misterioso «vendicatore degli autovelox e T-Red», che da giorni imperversa non solo nel Veneto, ma anche nella bergamasca e in Liguria sta facendo scuola anche in Salento, dove a Ruffano è stato disattivato, tranciandone i cavi di alimentazione un rosso-stop, come pure nella Bergamasca, mentre in Liguria sale la preoccupazione dopo tre episodi nel giro di 24 ore.
Dopo il raid di una settimana fa ai danni di un autovelox ad Albano Sant’Alessandro (zona Est di Bergamo), nella notte tra sabato 27 e domenica 28 gennaio è stato abbattuto un palo che sorreggeva un dispositivo T-Red a Mapello, e cioè un rosso stop collegato a un semaforo. E’ fare la guerra alle multe con le apparecchiature di rilevazione non solo per eccesso di velocità, ma ora anche dei sistemi che fanno scattare multe automatiche per chi passa con il rosso. È la seconda volta dopo il Salento, che viene preso di mira questo ultimo genere di dispositivi: finora nel mirino dei vandali, con imprese che vengono spesso amplificate sui social, sono sempre finiti gli autovelox.
Il T-Red invece è caratterizzato da una telecamera collegata a un semaforo che serve da deterrente contro un’infrazione pericolosa, il passaggio con il rosso. Questa è la missione di “Fleximan”. Negli ultimi otto mesi l’uomo, di cui non si conosce l’identità, ha distrutto circa 25 radar nel Nord Italia. Il vigilante incappucciato agisce di notte e utilizza una smerigliatrice elettrica per distruggere i radar. Pubblica poi le foto delle sue azioni sui social network, dove molti internauti si congratulano con lui per il suo “coraggio”.
Per gli automobilisti infastiditi dalle multe, quest’uomo asurge al ruolo di eroe. Le magliette con la sua immagine sono state messe in vendita su Amazon. E non è tutto. A Padova, nel nord Italia, un artista gli ha dedicato un “opera” murale. Rappresenta il personaggio di Uma Thurman nel film “Kill Bill” con una sciabola in una mano e un radar nell’altra. Diversi funzionari eletti locali hanno sostenuto anche indirettamente le azioni di questo vigilante stradale.
«Già non ero convinto della presenza di un radar nel mio paese e ho deciso di non rimetterlo», ha dichiarato alla stampa locale Marco Schiesaro, sindaco di Cadoneghe. D’altronde lo spirito emulativo dei cosiddetti “Fleximan” ha raggiunto tutta l’Italia anche se a macchia di leopardo. Evidentemente pure costituendo gesti da non emulare, tuttavia è possibile leggerli quali segnali di un diffuso malcontento della cittadinanza falcidiata da balzelli di ogni sorta tra cui le multe a raffica che vanno a impoverire i già magri bilanci familiari. Quanto accade ormai sta diventando un fenomeno generalizzato che ci invita a riflettere sulle modalità di rilevazione delle infrazioni che come diciamo da anni sono percepite più come strumenti per fare cassa che come apparecchi di controllo della circolazione stradale e di riduzione dei sinistri.