Una bambina di due anni è stata portata al Prince of Wales Hospital di Randwick, nel Nuovo Galles del Sud, dopo aver sofferto di nausea, vomito e sintomi simili al raffreddore per tre settimane. Lo hanno rivelato in un rapporto i Centri per il controllo e la prevenzione delle malattie (CDC). Solo sei mesi prima aveva completato il secondo ciclo di chemioterapia per curare la leucemia. Secondo i medici, la bambina non aveva viaggiato di recente e non aveva avuto contatti con animali domestici o familiari malati.
Nei quattro giorni successivi le sue condizioni peggiorarono drammaticamente poiché soffriva di una serie di attacchi epilettici. I medici hanno eseguito una serie di test, tra cui la risonanza magnetica (MRI), test autoimmuni, test per anomalie genetiche e test PCR per agenti patogeni batterici, fungini, virali o micobatterici, nessuno dei quali ha mostrato nulla di preoccupante. Alla giovane sono stati somministrati farmaci antivirali, antibiotici e anticonvulsivanti per curare il gonfiore al cervello e alleviare il disagio, ma nulla è servito. E’ morta quasi un mese dopo il suo ricovero perché il suo cervello continuava a gonfiarsi e non riusciva a impedire la morte del tessuto cerebrale.