Secondo le previsioni più recenti, entro fine secolo la temperatura media del pianeta è stimato che salirà tra due 2,5° e 2,9°. Gli accordi di Parigi del dicembre del 2015 appaiono già oggi irrangiungibili. Sostanzialmente si è fatto ancora poco per limitare l’utilizzo del combustibile fossile. Nell’arco di soli ottanta’anni se l’aumento di temperatura dovesse sfiorare i tre gradi possiamo solo immaginare quali conseguenze catastrofiche potrebbe avere per il pianeta.
Così fotografa la situazione l’Emission Gap Report del 2023: “La piena attuazione dei contributi nazionali incondizionati, previsti dall’Accordo di Parigi, consentirebbe al mondo di limitare l’aumento della temperatura a 2,9 gradi rispetto ai livelli preindustriali in questo secolo”.
E dunque siamo ancora in tempo per una inversione di rotta? Le parole del segretario generale delle Nazioni Unite Antonio Guteres rivolte ai leader mondiali sanno di resa: “Tutto questo è un fallimento della leadership, un tradimento dei più vulnerabili e un’enorme opportunità mancata”. I cambiamenti climatici continuano ma le risposte della politica globale continuano a farsi attendere.