In base a una ricerca condotta dall’Università di Cincinnati, i fondi del caffè potrebbero essere utilizzati per produrre biodiesel e carbone attivo.
I ricercatori hanno proceduto alla conversione dei fondi di caffè in energia seguendo tre fasi: prima hanno raccolto gli scarti del caffè da un negozio Starbucks nel campus dell’Università, poi ne hanno estratto l’olio convertendo i trigligeridi ottenuti in biodiesel e glicerina. La parte solida che avanza dal processo di asciugatura, secondo i ricercatori può essere impiegata al mercato delle biomasse. Il caffè che produce tra 8,37 e 19,63% di olio soddisfa in pieno i requisiti stabiliti dagli standard internazionali.
Oltre al basso costo di depurazione dei prodotti, un altro vantaggio rispetto alla fonte tradizionale del gasolio che si ha col biodiesel ottenuto dagli scarti del caffè, è la riduzione delle emissioni di monossido di carbonio, e di idrocarburi. Insomma per i ricercatori si tratta di una fonte energetica alternativa promettente rispetto all’impiego dei combustili tradizionali.
