La storia che ci accingiamo a raccontarvi parte da lontano, dalla città argentina di Comodoro Rivadavia. Di Adolfo Enrique Sandoval Farias, una sorta di Mattia Pascal dei giorni nostri, non si avevano più tracce da ben 30 anni. Nel 1993, l’allora 32enne Adolfo Enrique Sandoval Farias era uscito di casa con la classica frase “cara, vado a comprare le sigarette” e poi chi si è visto si è visto.
Grazie alle nuove tecniche scientifiche, una poliziotta ha trovato l’uomo grazie alle impronte digitali. Il motivo della sua partenza si deve a un semplice litigio con la moglie. Ma il litigio deve averlo segnato nel profondo perché non è più tornato. Non avendo più fatto ritorno, la moglie Nelci ne aveva denunciato la scomparsa, ma le autorità non erano mai riuscite a trovare traccia dell’uomo. Per 30 anni non se n’è saputo più nulla.
Fino a poco tempo fa, quando la Polizia provinciale di Chubut ha ricevuto informazioni cruciali sulla sua sorte. Ironia della sorte Adolfo è stato ritrovato nella stessa città in cui era scomparso. Per tutti questi anni aveva vissuto sotto un’altra identità e non aveva mai cercato contatti con gli altri membri della sua famiglia.
Così ha spiegato la sua lunga assenza: “Ho litigato con Nelci, mi sono stancato e me ne sono andato”. Nelci, la donna che ne aveva denunciato la scomparsa, è morta qualche anno fa. La conferma della sua identità è avvenuta tramite il rilevamento delle impronte digitali. L’ufficiale di polizia responsabile del caso, ha spiegato che ha esaminato vecchi archivi per risolvere il mistero e contestualmente di essere riuscita a trovare un indirizzo che corrispondeva al suo nome e cognome. Quando ha messo Farias di fronte agli articoli di giornale sulla sua scomparsa, ha confermato di essere la persona che stavano cercando… da 30 anni.