Avrete notato, andando al supermercato, il costo esorbitante dell’olio di oliva. A cosa si devono questi rincari che vanno ad incidere pesantemente sul bilancio familiare? La Coldiretti in questo senso segnala che: “I costi hanno registrato un’impennata del 42% facendo posizionare l’olio tra i maggiori prodotti alimentari vittime dei rincari nel carrello della spesa”. In particolare la causa andrebbe ravvisata nella siccità che in Spagna, leader nella produzione di questo alimento, ha determinato un netto dimezzamento delle raccolte e il paese iberico non sarebbe in grado di ripristinare le scorte.
In Spagna l’olio evo ha raggiunto un prezzo medio di 8,44 euro e si tratta di un prodotto di scarsissima qualità a detta degli esperti che viene spacciato per extra vergine ma è impossibile pagare un olio extra vergine a soli 5 euro come avveniva fino a poco tempo fa nei nostri supermercati. Insomma adesso paghiamo profumatamente la scarsa qualità dell’olio di oliva iberico spacciato per prodotto extra vergine. Questi cali di produzione non solo in Spagna, ma anche in Turchia e nella stessa Italia fanno sì che che un olio extra vergine di media qualità nei supermercati potrebbe arrivare a costare anche 8-9 euro al litro. In Italia, in Puglia la principale regione per produzione di olive, si scontano gli effetti di una grave siccità.
Secondo gli esperti, i prezzi potrebbero abbassarsi dal novembre 2024 a condizione che l’anno prossimo vi sia un campagna decisamente migliore, altrimenti d’ora in avanti il costo dell’olio di oliva oscillerà tra i 7 e gli 11 euro.