Fino a tempi relativamente recenti, si pensava che l’isolamento del DNA da tessuti conservati in alcool o formalina fosse impossibile.
Una specie di serpente colorato e velenoso simile a un cobra è stata identificata come una nuova specie grazie a test genetici effettuati su esemplari conservati, ma i ricercatori che lo hanno scoperto temono che il rettile sia già estinto in natura.
Il gruppo di ricerca internazionale ha esaminato un serpente che era stato investito da un’auto nel 1982 nello Zimbabwe ed era stato conservato in un barattolo di alcol presso il Museo nazionale di Storia Naturale.
Fino a tempi relativamente recenti, l’isolamento del DNA da tessuti conservati con alcool o formalina era considerato impossibile, ma nuove tecniche genetiche ne consentono ora il sequenziamento. L’analisi, pubblicata sulla rivista PLoS ONE , ha dimostrato che si tratta di una specie precedentemente sconosciuta, a cui è stato dato il nome Hemachatus nyangensis. Il nome si riferisce alla regione di Nyanga nello Zimbabwe, dove già negli anni ’20 era stata scoperta una misteriosa popolazione di serpenti. I serpenti della regione hanno un cappuccio simile a quello di un cobra e un morso velenoso. Inoltre, erano insolitamente colorati con pelle rossa e scaglie nere, creando un’immagine di tori neri su uno sfondo rosso. Nessun serpente conosciuto nella zona corrispondeva alla descrizione.
Nel 1961, alcune teste mozzate di questi serpenti furono donate a Donald Broadley del Museo di storia naturale dello Zimbabwe, il quale concluse che si trattava della specie africana Hemachatus haemachatus, che non era mai stata vista nel paese. Negli anni successivi, il paesaggio di Nyanga è cambiato drasticamente e il serpente è scomparso dal 1988. I ricercatori sospettavano che potesse trattarsi di una nuova specie, dato che Nyanga si trova negli altopiani orientali dello Zimbabwe, vicino al confine con il Mozambico, che forniscono un rifugio di habitat freschi e umidi circondati da savana e foreste secche. Molti degli animali della zona non si trovano in nessun’altra parte del mondo.
In effetti, le analisi genetiche hanno confermato che si trattava di una nuova specie del genere Hemachatus. Hanno anche rivelato che H. nyangensis si è discostato evolutivamente dal relativo H. Haemachatus 7-14 milioni di anni fa. Le due specie non sono veri e propri cobra (che sono classificati nel genere Naja), ma hanno un aspetto simile e possono sputare veleno a distanza come i cobra. Se entra negli occhi, il veleno provoca forti dolori e forse cecità.