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Realtà odierna e prospettive degli eSport in Italia

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Aprile 2022, in Giappone e più precisamente nel centro di Tokyo apre i battenti una scuola molto particolare: si tratta della E-sports High School aperta in collaborazione tra Ntt e-sports e la squadra di calcio dei Tokyo Verdy, società sportiva già da tempo impegnata nel professionismo sportivo digitale; l’obiettivo di questa scuola è quella di trovare una strada alternativa a ragazzi che hanno abbandonato precocemente gli studi aiutandoli a rendere la loro passione per i videogiochi un lavoro.

L’idea di una scuola che ti insegni a giocare ai videogiochi a primo acchito può sembrare un controsenso, chi non è cresciuto con le raccomandazioni dei propri genitori di smetterla di giocare perché era il momento di andare a studiare? Eppure, guardando un po’ più nel profondo, è innegabile che nel 2023 la carriera di videogiocatore professionista sia a tutti gli effetti una possibilità per chi abbia il talento di sfondare nel mondo degli e-Sports in Giappone come in Italia; non a caso anche nel Belpaese il pubblico si dimostra da tempo sempre più ricettivo verso un mondo che fino a qualche anno fa era relegato in sale giochi o al massimo nelle camerette di qualche ragazzino e che oggi è in grado di attirare sempre più persone sia online che dal vivo, in alcuni casi riempendo veri e propri stadi.

Gli eSports più seguiti

Consultando il rapporto che annualmente IIDEA in collaborazione con Nielsen produce a proposito della realtà eSports italiana, oltre a notare una continua crescita anno per anno dell’interesse del pubblico possiamo anche puntualmente riconoscere quali sono i videogiochi più seguiti dagli italiani nell’anno appena passato: al terzo posto vi è l’apripista dell’odierno mondo professionistico degli e-Sports League of Legends, che pubblicato nel 2009 a quasi quindici anni dal suo debutto non sembra ancora destinato ad andare a ricoprire un ruolo secondario nel suo settore; il MOBA sviluppato da Riot Games è infatti il protagonista indiscusso del rinascimento che il gioco competitivo ha vissuto negli anni dieci riuscendo ad attirare milioni di spettatori divisi sia tra le arene virtuali che quelle fisiche mettendo in palio per gli atleti che partecipano dei montepremi milionari.

Al secondo posto abbiamo Call of Duty: Warzone, che grazie alla credibilità data da un marchio conosciuto e apprezzato come COD e alla rodata formula del battle royale è riuscito a ritagliarsi una importante fetta del settore degli eSports già a partire dal momento del lancio sul mercato nel 2020.

Al primo posto abbiamo un altro battle royale, si tratta ovviamente del celebre Fortnite che ormai da anni è il vero mattatore della categoria monopolizzando oltre il 15% dei minuti di streaming legati ai videogiochi sulla piattaforma Twitch.

Poker, una storia di successo

Quando si parla di eSport non ci si può limitare a parlare solo di quei giochi che sono nati e si sono sviluppati su internet ma bisogna necessariamente citare anche quegli sport che hanno saputo innovarsi entrando nel mondo dell’intrattenimento online; tra questi è doveroso citare il poker che è passato da essere trasmesso in seconda serata sulle reti televisive a diventare un fenomeno di culto sulle piattaforme di streaming come Twitch con l’organizzazione di tornei con premi milionari in grado di attirare decine di migliaia di spettatori, un salto di qualità che gli ha permesso in breve tempo di potersi fregiare a tutti gli effetti del titolo di eSport senza avere nulla da invidiare ad altre discipline già da più tempo nel settore.

A tutti gli effetti l’esempio del poker è quello di una disciplina che riuscendo a cavalcare lo spirito dei tempi riesce non solo a innovarsi ma anche a rilanciarsi riuscendo a intercettare un pubblico con cui non sarebbe mai venuta a contatto rimanendo bloccata nei suoi schemi precedenti, ritagliandosi così un posto di rilievo nei minuti di streaming non solo in lingua italiana ma anche a livello mondiale.

eSports in Italia, una prospettiva

Dal 2019 al 2021 il volume di ore di eSports fruite su Twitch in lingua italiana è passato da 113 a 482 milioni, un incremento del sessanta per cento a dimostrare che il settore non è solo vivo ma è anche molto vivace e in grado di attirare attenzioni sempre maggiori nel suo pubblico potenziale; il futuro, nonostante le paure che può dare il poderoso sviluppo di Intelligenze Artificiali o di improvvisi cambi policy dei siti di streaming, sembra tracciato in una direzione rosea per il settore, con un interesse che sembra tutto tranne che passeggero da parte degli spettatori italiani.

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