La vita umana conosce situazioni limite che ci superano. All’età di appena 53 anni si è spento Sinisa Mihajlovic ieri 16 dicembre 2022. Era dal luglio del 2019 che l’ex calciatore di Samp, Lazio e Inter combatteva con coraggio e dignità contro questo male. Da domenica 11 dicembre era ricoverato presso la clinica Paideia, per una infezione che si è aggravata a causa del sistema immiìunitario già debilitato dalle cure.
La famiglia in un comunicato ha annunciato la scomparsa dell’allenatore serbo: “La moglie Arianna, con i figli Viktorija, Virginia, Miroslav, Dusan e Nikolas, la nipotina Violante, la mamma Vikyorija e il fratello Drazen, nel dolore comunicano la morte ingiusta e prematura del marito, padre, figlio e fratello esemplare, Sinisa Mihajlovic”. Roberto Mancini che lo ha conosciuto bene dentro e fuori dal campo, così ha ricordato l’amico: “Questo è un giorno che non avrei mai voluto vivere, perché ho perso un amico con cui ho condiviso quasi 30 anni della mia vita, in campo e fuori”. Ed ancora il ct dell’Italia: “Non è giusto che una malattia così atroce abbia portato via un ragazzo di 53 anni, che ha lottato fino all’ultimo istante come un leone, come era abituato a fare in campo. Ed è proprio così che Sinisa resterà per sempre al mio fianco, anche se non c’è più, come ha fatto a Genova, a Roma, a Milano e poi anche quando abbiamo preso strade diverse”.
Del calciatore ricorderemo le punizioni, vere e proprie sentenze quasi calci di rigore che incutevano terrore ai portieri e alle difese avversarie, la grinta in campo, ma a chi gli era legato da profondo e intimo affetto mancherà l’uomo Mihajlovic, il padre, il marito, il figlio, lo zio, che ha affrontato questa terribile malattia con dignità e coraggio. Purtroppo non è bastato.