Oggi giorno Internet è la più grande fonte di informazioni di cui disponiamo. La prima cosa che facciamo quando dobbiamo compiere ricerche o approfondire un determinato argomento, è quello di digitare su Google e selezionare ciò che ci interessa. Questo accade per ogni cosa, mossi dalla semplice curiosità, per conoscere qualcosa di cui ignoravamo l’esistenza, per lavoro e per studio.
Un tempo quando si aveva il compito di redigere un testo, per lavoro o per la tesi di laurea ad esempio, ci si recava in biblioteca e si mettevano insieme le informazioni salienti creando un testo completamente di proprio pugno.
Al giorno d’oggi questo non accade più, su internet troviamo tutto ciò di cui abbiamo bisogno, e molto di più, stando comodamente a casa nostra. C’è però un rischio nel quale si può incorrere e che forse non tutti conoscono.
Il plagio: cos’è e quali sono le sanzioni previste
Il plagio è un vero e proprio reato che si commette quando si presenta come proprio un lavoro svolto da qualcun altro, quindi anche un testo. Non c’è da confondersi: durante la propria ricerca e documentazione si possono prendere in prestito idee e riflessioni di altre persone, purché si citi la fonte da cui sono state prese.
Succede spesso che persone, soprattutto giovani studenti che preparano la tesi di laurea, incappino in questa contraffazione senza nemmeno esserne consapevoli.
Ma come avviene effettivamente il plagio?
Dato che abbiamo preso l’esempio del testo di laurea continuiamo su questa strada: in questo caso specifico uno studente può ritenersi al sicuro dalle accuse del reato quando le parti prese da altre fonti non superano il 15% del contenuto totale del lavoro.
In quali sanzioni rischia di imbattersi chi commette un plagio?
L’articolo 171 della legge 633/1941 sostiene che la pena può essere:
- fino un anno di reclusione;
- multa a partire da 516 euro;
- se il reato viene commesso in gruppo > 5 anni di reclusione + 500.000 euro di multa.
Come evitare di commettere il reato di plagio
Ci sono una serie di accortezze a cui prestare attenzione per evitare di essere l’artefice di tale contraffazione. Prima di tutto è bene utilizzare le virgolette e il corsivo quando sono necessari, citare gli autori dei brani copiati ed elencare i vari riferimenti all’interno della bibliografia.
Oltre tutti questi accorgimenti, il web ci viene in aiuto ancora una volta: su internet si trovano diversi software che hanno la funzione di parafrasare e riformulare i concetti del testo, evitando in questo modo il plagio. Questi tool hanno il compito di riscrivere il testo di riferimento e renderlo completamente nuovo.
Attenzione però, come abbiamo anticipato sul web ce ne sono parecchi, prestate attenzione a quello che scegliete e prima di dare per scontato il lavoro fatto dal software rileggete sempre ciò che ne è risultato.
Cosa buona sarebbe quello di integrare comunque parti originali e scritte di vostro pugno, questi tool non devono essere motivo e giustificazione per “adagiarvi sugli allori”, considerateli piuttosto un valido alleato per verificare la validità del vostro lavoro.