È disponibile online sul portale dell’Agenzia per l’Italia Digitale la Versione 2 delle linee guida che regolamentano l’attivazione dello SPID per i minorenni. La Determinazione n.133/2022 dell’11 maggio modifica in due punti la prima versione del testo, rilasciato dall’Agenzia in data 3 marzo 2022, e approfondisce alcuni aspetti riguardanti le procedure di identificazione del minore da parte del gestore del servizio, che dovrà e il passaggio alla maggiore età dell’utente. Tra gli elementi distintivi dell’iniziativa, che si preannuncia davvero carica di aspettative, oltre a un iter rigoroso per la richiesta dell’identità digitale da parte del tutore legale del minore, importanti indicazioni per gli ID provider e i fornitori dei servizi da parte del Garante della Privacy.
Come osservato dagli esperti di InfoCert, il più grande provider europeo in materia di Certification Authority e Qualified Trust Service (QTSP), l’allargamento ai minori dell’identità digitale promette di accelerare ulteriormente il percorso di digitalizzazione del Paese, che proprio recentemente ha superato la soglia dei 30 milioni di SPID. Costi davvero contenuti e numerose offerte da parte dei provider spingono infatti sempre di più privati cittadini e professionisti ad attivare lo SPID per poter accedere ai portali INPS, INAIL, richiedere online il bonus nascita, consultare il proprio estratto conto previdenziale o verificare la propria posizione fiscale in assoluta sicurezza e comodità, snellendo la burocrazia e semplificando la propria vita.
Identità Digitale per figli minorenni: come si attiva
Anche chi non ha compiuto 18 anni, dunque, potrà usufruire dello SPID: l’obiettivo principale è quello di permettere anche ai giovani di gestire autonomamente il proprio rapporto con la PA, seppure in maniera limitata e sotto il controllo dei genitori. Saranno loro infatti a dover fare richiesta per il rilascio dell’identità digitale per i figli, rivolgendosi direttamente al proprio Identity Provider previa autenticazione delle credenziali di Livello 2. Il riscontro dei dati forniti consentirà di generare un codice per il genitore e uno assegnato al minore al fine di verificare l’identità. Il provider dovrà inoltre, stando alla prima delle due modifiche della determinazione n.133, acquisire anche una copia del documento di identità del genitore delegante, se presente, o altra documentazione attestante la non presenza dell’altro genitore.
Si procederà quindi all’identificazione del minore attraverso l’esame dei documenti forniti (tessera sanitaria e carta d’identità) e il confronto con quelli del tutore legale: l’esito positivo consentirà al provider di generare l’identità digitale e permetterà al giovane di accedere ai servizi a lui dedicati. Notifiche push in tempo reale informeranno il genitore, consentendogli di approvare o rifiutare, sulla richiesta di operazioni in rete da parte del proprio figlio.
SPID: quali vantaggi per i giovanissimi
Importanti, ai fini di un corretto utilizzo e sviluppo del servizio, sono le indicazioni del Garante della Privacy, che rifacendosi al GDPR, ha ricordato come i minori debbano essere oggetto di una specifica protezione relativa ai loro dati sensibili: a tale proposito sempre il Garante ha evidenziato la necessità di redigere in forma chiara e facilmente comprensibile l’informativa circa il trattamento dei dati personali destinata al minore, al fine di garantire un servizio efficiente e sicuro.
Numerosi saranno i vantaggi per i giovani utenti, divisi in due gruppi caratterizzati da differenti livelli di accesso ai servizi. Per la fascia di età compresa tra i 5 ai 13 anni infatti lo SPID, che sarà attivo in via sperimentale fino al 30 giugno 2023, potrà essere utilizzato per il controllo dei registri scolastici, mentre per la fascia di età compresa tra i 14 anni compiuti e fino al compimento dei 18 anni, attivabile dal 1 agosto 2022, le possibilità sono più estese e vanno dall’accesso al portale INPS alla verifica dei punti patente del motociclo, passando per la consultazione del fascicolo sanitario elettronico. Al compimento della maggiore età, e qui c’è la seconda novità contenuta nella Versione 2 delle linee guida, sarà l’utente a dover esplicitamente dichiarare la volontà di dotarsi di una propria identità SPID senza più i limiti previsti in precedenza.