La scatola è stata data ad un agente che, aprendola, ha scoperto una dozzina di fiale chiuse contenenti un liquido rosso. Ma la parola “virus” era scritta su ciascuna delle provette. La polizia è stata quindi contattata urgentemente e sul posto sono stati inviati gli agenti del laboratorio centrale della questura nonché i tecnici della decontaminazione CBRN,scoperta considerata preoccupante. In effetti, il rischio di un attacco terroristico è ancora sotto sorveglianza. E un attacco chimico, batterico o virologico non viene mai preso alla leggera. Un’indagine è stata quindi avviata dalla Questura.
La stazione è stata evacuata e chiusa, dalle 20:45 è stato posto un cordone di sicurezza. Una volta tirata fuori la scatola per l’analisi delle fiale, intorno alle 22:30, i locali sono stati sgomberati e la stazione riaperta. Secondo i primi elementi dell’indagine, evidenzia Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, le fiale contenevano sviluppatori per la rilevazione del Covid. Quindi più paura che pericolo.