Chi ha un animale che soffre per la paura dei fuochi d’artificio e dei botti esplosivi lo sa: non c’è abbraccio o riparo che tenga. Neanche la vicinanza di chi li ama riesce a tranquillizzarli. E’ come se vivessero l’esperienza di trovarsi sotto un bombardamento in tempo di guerra. E ogni anno sono molte le vittime tra gli animali per questa sempre più sciocca forma di divertimento umano. Ed è proprio ciò che è capitato quest’anno per almeno 400 tra cani e gatti letteralmente morti di paura. E in centinaia sono fuggiti per lo spavento. Tuttavia molti animali erano al riparo nelle abitazioni o nelle stalle.
È questo il tragico bilancio della notte di capodanno per l’Associazione Italiana Difesa Animali e Ambiente. Ma quello fornito dall’organizzazione rischia di essere soltanto un bilancio parziale della notte di San Silvestro appena trascorsa. Centinaia, inoltre, potrebbero essere gli animali scappati dalle proprie abitazioni proprio perché spaventati dal fragore di botti e giochi pirotecnici. Il picco di animali colpiti a morte da bombe e petardi si è registrato in Calabria e Sicilia. A seguire, come si legge sul Messaggero, ci sono Lombardia e Campania. Anche in quel caso, non si contano gli animali che si sono allontanano per paura dei boati, senza più tornare dai loro padroni.
Lo scorso anno centinaia di uccelli furono ritrovati morti lungo via Cavour a Roma. Si pensa che possa essere stato proprio il fragore delle esplosioni a scatenare il panico fra i volatili che nel tentativo disordinato di fuggire avrebbero urtato contro pali della luce, abitazioni e negozi. “Sfortunatamente, possiamo solo piangere con il cuore spezzato perché non possiamo fare nulla” ha commentato Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”. E a rendere ancora più straziante queste storie sono le immagini che vedono sui social con a fianco gli animali la famiglia umana, quasi nel disperato tentativo di proteggerli. Con la condivisione dei post, è l’occasione per puntare il dito verso chi ancora non ha capito quanto gli animali soffrano questa tradizione umana. Le “famiglie” sono angosciate e impotenti davanti a una simile ingiustizia. Queste famiglie hanno perso un componente, un prezioso componente. Il loro animale, il loro amico… Cos’altro hai bisogno che accada per capire che è sbagliato? Non ci stancheremo di ripeterlo: “no ai fuochi d’artificio“.