La rivelazione è stata fatta da The Art Newspaper giovedì scorso e molto probabilmente influenzerà in modo significativo il prezzo del dipinto in una successiva vendita. L’opera sarebbe stata dipinta “con il consenso o sotto la supervisione” di Leonardo di ser Piero da Vinci, probabilmente nel suo studio, scrive il Museo del Prado di Madrid in un opuscolo che accompagna la sua mostra su Leonardo e la copia della “Gioconda”.
Le origini di questo dipinto sono oggetto di discussione ormai da diversi anni. Nel 1958 l’immagine di Gesù Cristo era ancora considerata un’opera di terz’ordine della bottega di Leonardo ed era attribuita a uno dei suoi aiutanti. È stato venduto per sole 45 sterline (53 euro) a un’asta di antichi maestri. Nel 2005-2006, invece, l’opera è stata restaurata e poi ufficialmente attribuita a Leonardo da Vinci.
Il dipinto è stato poi venduto nel 2017 per l’incredibile cifra di 450 milioni di dollari al principe saudita e ministro della cultura Badr bin Abdullah. L’opera è stata presentata dalla casa d’aste Christie’s come “la Gioconda maschile” e “la più grande riscoperta artistica degli ultimi cento anni”. Si diceva, rileva Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, che il dipinto fosse appeso al Serene, il super yacht del principe ereditario saudita. Non si sa se sia ancora lì oggi. Mentre alcuni esperti avevano già messo in dubbio le origini di “Salvator Mundi”, l’annuncio del Museo del Prado è l’opinione più critica di un museo di primo piano da quando l’opera è stata battuta all’asta nel 2017. “Ci auguriamo che in futuro venga nuovamente esposta e possa essere analizzato nuovamente e con maggiore obiettività”, si legge.