La Corte Suprema indiana ha respinto la richiesta di libertà provvisoria dei due marò. Massimiliano Latorre, che già è in Italia dopo essere stato colpito da un ictus, aveva chiesto di poter restare nel nostro paese per altri quattro mesi, in modo da poter continuare le cure e sottoporsi ad un nuovo intervento chirurgico. Salvatore Girone, che invece si trova in India, aveva chiesto di poter rientrare in Italia in occasione delle festività natalizie per tre mesi, spiegando che non vedeva i figli dallo scorso marzo. Purtroppo nulla da fare, i giudici indiani sono stati inflessibili e l’Italia è costretta a subire l’ennesimo smacco internazionale. Inutili quindi gli sforzi della politica italiana degli ultimi mesi, che ha provato a lavorare per ottenere quantomeno un rilascio per le festività, ma è stato tutto vano. A rendere il tutto più complicato il forte sentimento nazionalista, sventolato anche dai media e dai giornali indiani che hanno preso il caso Marò come un pretesto per ostentarlo.
“Le vittime indiane hanno anche dei diritti”; “Spiacenti ma l’inchiesta non è chiusa”; “Non è questione di pregiudizi ma di applicare lo stesso metro per tutti“: ecco alcuni degli stralci del giornale “The Hindu”, uno dei più importanti in India che esprime in pieno il forte nazionalismo del paese.
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