Questo avviene peché sotto la supeficie dell’ovocita vi sono minuscole sacche ripiene di zinco. Come spiega Teresa Woodbruff coordinatrice della ricerca: “La quantità di zinco rilasciata da un’ovulo può essere un ottimo indicatore per identificare gli ovuli fertilizzati di miglior qualità, qualcosa che non possiamo fare ora. Una volta in grado di identificare i migliori ovociti, si potranno trasferire meno embrioni durante i trattamenti di fecondazione“.
I ricercatori in pratica attraverso un sensore fluorescente hanno scoperto che ogni ovulo contiene circa 8mila sacche , ognuna delle quali ha a sua volta un milione di atomi di zinco. Durante la fecondazione ci sarebbero circa 4-5 tempeste molecolari spettacolari che si susseguono in maniera perfettamente sincronizzata.