Secondo uno studio della NASA pubblicato sulla rivista scientifica
Geophysical Research Letters, la Terra avrebbe immagazzinato una
enorme quantità di calore che è raddoppiata in soli 15 anni. Da ciò deriverebbe l’aumento delle
temperature degli oceani con conseguenze catastrofiche sulla natura. I ricercatori della Nasa sono giunti a queste conclusioni dopo aver dapprima preso in esame i dati provenienti dai satelliti, che hanno registrato il cambiamento della temperatura atmosferica. Poi l’indicatore che registra l’aumento di emissioni di metano e anidride carbonica. Da questi cambiamenti deriverebbero sia lo
scioglimento dei ghiacci che l’aumento della presenza del vapore acqueo, tutti elementi che contribuscono all’ulteriore aumento delle temperature. Secondo Nasa e Noaa (National Oceanic and Atmospheric Administration) il mese appena passato è da considerarsi
il sesto maggio più caldo della storia, con una media di 0,81 gradi superiore rispetto alla media degli stessi periodi del ventesimo secolo.
Insomma il calore immagazzinato nell’atmosfera è raddoppiato se consideriamo il periodo compreso dal 2005 al 2019. Se il riscaldamento globale avanza evidentemente le misure messe in atto dai singoli governi dei vari paesi si stanno rivelando poco efficaci.