Questo via libera arrivato da Londra, dove sono riuniti ministri delle Finanze dei sette Paesi più avanzati, è un passo importante che va nel senso di una maggiore responsabilità dei grandi gruppi che operano sul web. Inoltre si configura come la prima tappa in previsione dell’intesa globale che dovrebbe arrivare alla riunione di luglio del G20, di cui fanno parte fra gli altri anche Cina e Russia.
Un cambio di passo c’è stato con l’elezione di Joe Biden alla presidenza degli Stai Uniti, che già nello scorso aprile caldeggiò la proposta di una tassa minima sui profitti realizzati all’estero dai grandi gruppi del web e non solo. In un primo momento si ipotizzava un’aliquota del 21%, poi i grandi Paesi hanno raggiunto un accordo su un valore meno ambizioso, il 15% per l’appunto.