Terminati gli studi, può essere difficile trovare un impiego. Specialmente nel pieno di una pandemia. Ma sebbene si tratti di una sfida complessa, non bisogna dimenticare che là fuori ci sono tante aziende pronte a investire su giovani motivati e pronti a fare il primo ingresso nel mercato del lavoro.
Le opportunità per fare esperienza, dopo tutto, non mancano. Archiviato il percorso di studi, ad esempio, può essere utile svolgere uno stage aziendale. Il tirocinio extracurriculare (che si distingue da quello curriculare riservato agli studenti) è infatti un’ottima occasione per i giovani che necessitano di acquisire esperienza e familiarizzare con il mondo del lavoro.
Le aziende che intendono ospitare uno stage e gli aspiranti tirocinanti possono trovare un partner affidabile in Jobtech. L’agenzia per il lavoro digitale è infatti un intermediario riconosciuto dal Ministero del Lavoro per l’attivazione del tirocinio. Avendo automatizzato gran parte del processo di ricerca e selezione del personale, entro massimo due giorni è in grado di svolgere tutte le operazioni burocratiche legate all’attivazione dello stage.
In attesa di trovare un primo impiego, c’è anche chi sceglie di dedicarsi al volontariato, un’altra attività (spesso non remunerata) che consente di fare esperienza, di crescere all’interno di uno specifico contesto professionale e di entrare in contatto con nuove persone.
Che si tratti di un tirocinio o di un’attività di volontariato, è comunque fondamentale mostrare interesse e passione per quello che si sta facendo. Entusiasmo, voglia di fare e intraprendenza sono soft skill che possono fare la differenza in ottica di un futuro colloquio di lavoro.
Anche un’esperienza all’estero può essere un’ottima arma da inserire nel curriculum. Vissuta come Erasmus o dopo gli studi è un’occasione da non perdere per apprendere o migliorare la conoscenza di una lingua straniera, e per imparare a comunicare con persone provenienti da Paesi culturalmente diversi.
Infine, sempre per farsi le ossa direttamente sul campo, è possibile anche considerare l’opzione dell’apprendistato professionalizzante. In questo caso, è bene ricordare che si tratta di una forma di lavoro subordinato riservata ai giovani di età compresa tra i 15 e i 29 anni, con durata minima di 6 mesi e durata massima variabile.