Riguardo invece sull’utilizzo o meno della mascherina nel periodo estivo, Massimo Andreoni, direttore scientifico della Società italiana di malattie infettive e tropicali (Simit) e primario di Infettivologia al Policlinico Tor Vergata di Roma, così si esprime: “Stiamo correndo un po’ troppo, è azzardato pensare di poter togliere le mascherine a giugno e ipotizzarlo con 30 milioni di vaccinati. Potremmo farlo con il 70-75% degli italiani immunizzati. Siamo ancora in un periodo in cui il virus circola e anche all’aperto dobbiamo stare attenti, sappiamo che ci sono meno rischi, ma visto come sta calando l’attenzione non è dare un segnale di liberi tutti. Non dobbiamo permettere al virus di circolare. Anche sulla possibilità di potersi abbracciare, come annunciato in altri Paesi, aspetterei ancora di avere più italiani vaccinati”.
Questo invece il parere del virologo Fabrizio Pregliasco, direttore sanitario dell’Irccs Galeazzi di Milano: “Concordo con il sottosegretario alla Salute Sileri sulla necessità di fare riaperture progressive. Probabilmente le riaperture ci porteranno ad un incremento dei casi nei giovani, ma senza grossi guai. Credo che nell’arco di due mesi succederà anche in Italia se avremo sempre più dosi di vaccino disponibili. La singola dose già dopo 14 giorni dà una buona copertura in termini di protezione, la seconda dose serve a rinforzare la protezione”.
Andrea Crisanti, professore ordinario di microbiologia all’Università di Padova, ospite di Un Giorno da Pecora, la trasmissione di Rai Radio1 condotta da Geppi Cucciari e Giorgio Lauro, chiamato ad esprimersi anche su questo tema, ha detto: “La misura per il futuro che mi spaventa di più è l’eliminazione delle mascherine al chiuso. Quando si potranno togliere all’esterno? Tra un paio di settimane si potrà capire se si potrà fare o no, bisognerà vedere se la campagna vaccinale procederà a questo ritmo e se riusciremo a intercettare la crescita dei contagi dovuta alle riaperture“.