1) Età, sesso
2) familiarità cardiovascolare (genitori, fratelli, sorelle)
3) Precedenti di patologie cardiovascolari o cerebrali
4) Presenza di ipertensione arteriosa, ipercolesterolemia, abitudine al fumo
5) Eccesso di peso (indice di massa corporea)
6) Terapie in atto, specie se antiaggreganti (aspirina, clopidogrel) o anticoagulanti
7) Se donna, pregressa o in atto terapia ormonale sostitutiva e/o presenza di evidenti varici venose
8) Possibilità di dosaggio del fattore V Leiden
9) Dosaggio di emocromo (conta piastrine),PT, PTT, fibrinogeno, omocisteina
10) Data dell’ultimo eventuale controllo cardiologico effettuato e se effettuato ecodoppler carotideo.
Sulla base di questi riscontri, che si possono far gestire da un medico cardiologo senza particolari dotazioni tecnologiche, si può effettuare una valutazione sicuramente accurata del rischio trombotico e trarne le opportune conclusioni.
Naturalmente, essendo questa una considerazione del tutto personale di chi scrive, si può discutere sui singoli punti, con la comunità dei medici, per raggiungere una conclusione condivisa.