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Covid: chi fa il vaccino antinfluenzale ha meno possibilità di ammalarsi

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Ricerca medica trapianto fecale
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Chi fa il vaccino contro l’influenza ha meno probabilità di contrarre il virus Sars-Cov 2. E’ quanto emerge da un nuovo studio condotto da Scientific American che ha evidenziato che gli operatori sanitari a cui è stato somministrato un vaccino antinfluenzale lo scorso 2019 avevano meno probabilità di essere infettati dal nuovo coronavirus. In particolare sono stati presi in esame 10.600 dipendenti del Radboud University Medical Center nei Paesi Bassi. Di questi 184 operatori sanitari erano risultati positivi al Coronavirus entro giugno. Lo studio ha evidenziato che il 2,23% degli operatori sanitari che non avevano ricevuto il vaccino antinfluenzale è risultato positivo al Covid rispetto all’ 1,33% dei dipendenti vaccinati. Così spiegano i ricercatori: “Questi dati, combinati con simili rapporti indipendenti recenti, dimostrano un possibile effetto benefico della vaccinazione antinfluenzale su COVID-19. Ciò significa che il vaccino antinfluenzale potrebbe forse offrire una protezione parziale contro entrambe le infezioni questo inverno oppure, più banalmente, che le persone che ricorrono al vaccino hanno un’indole più prudente e quindi risultano più portati a fare attenzione alle azioni quotidiane come ad esempio lavarsi le mani ripetutamente o attuare un distanziamento sociale più rigoroso”. Ed ancora: “Utilizzando un modello consolidato di immunità in vitro, dimostriamo che il vaccino antinfluenzale inattivato quadrivalente utilizzato nei Paesi Bassi durante la stagione influenzale 2019-2020 può indurre una risposta immunitaria acquisita, comprese le risposte migliori di citochine dopo la stimolazione delle cellule immunitarie umane da parte della SARS CoV-2”. I vaccini possno aiutare a rafforzare la difesa immunitaria innata che si attiva quando entriamo a contatto con qualsiasi agente patogeno. Con i vaccini quesa capacità difensiva innata del sistema immunitario si può potenziare quando queste cellule immunitarie dell’organismo vengono riprogrammate per reagire più velocemente e più efficiente alle future infezioni.

In particolare lo studio ha esaminato cosa succede quando le cellule del sangue umano vengono esposte al vaccino antinfluenzale e poi infettate dal SARS-CoV-2. Stando ai risultati ottenuti, le cellule esposte al vaccino hanno sviluppato in questi casi una risposta immunitaria meglio addestrata rispetto ad altre cellule non esposte. Ciò si deve alla produzione di proteine immunitarie chiamate citochine, che contrastano le infezioni.

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