La malaria è una malattia che a tutt’oggi colpisce ben 200 milioni di persone al mondo ed ogni anno sono 600mila le vittime di questa infezione.
In particolare a veicolare questa malattia infettiva è una particolare specie di zanzara Anopheles, che viene infettata dal parassita Plasmodio. Una nuova strategia terapeutica potrebbe però venire da uno studio messo a punto dall’Università di Perugia, il Centro di Biologia Integrata (Cibio) dell’Università di Trento e il Cnrs (il Centro Nazionale per la Ricerca Scientifica in Francia) e coordinato dalla Harvard School of Public Health. I ricercatori hanno raccolto prove di laboratorio circa un batterio intracellulare che infetta due specie di zanzare Anopheles.
Questo batterio, noto come Wolbachia, riesce a ridurre la carica infettiva del parassita Plasmodium responsabile della malaria. Questo batterio potrebbe quindi essere utilizzato per il controllo della malaria considerando che le infezioni di Wolbachia si diffondono rapidamente tra le popolazioni di insetti.
Questo batterio che limita il livello infettivo del parassita vettore della malaria, potrebbe aiutare quindi a limitarne la diffusione. La ricerca è stata pubblicata su Nature Communiations.