Insomma molti delle future abitudini del concepito sarebbero quindi frutto di una memoria genetica che trametterebbe anche le abitudini. Secondo Sarah Robertson, autrice dello studio, vi sono prove inconfutabili che spermatozoi e ovuli, oltre ai geni trasmettano memorie genetiche delle cattive abitudini, come bere, fumare, mangiare male o in maniera sregolata, anche se queste risalgono a diverso tempo prima.
Il processo attraverso cui queste memorie genetiche vengono trasmesse dai genitori ai figli si definisce epigenetica, ovvero la capacità d’attivazione di fattori ambientale che riescono ad attivare o a disattivare l’espressione di determinati geni senza che cambi il Dna. Insomma il futuro del nascituro è come se fosse già scritto nel passato dei propri genitori.